Tanto si lavora quanto è buono!

Il radicchio tardivo che coltiviamo a Cortellazzo per diventare così come si presenta al pubblico deve in realtà subire una serie di processi frutto di antica esperienza. Viene coltivato in campo aperto e quando è pronto viene sottoposto a forzatura e imbianchimento: si raccoglie, si inserisce in casse di modo che le piante strette tra loro non possano rimanere aperte come in campo e si mette in vasche d’acqua leggermente corrente e possibilmente al coperto. Così all’interno di ogni pianta si sviluppano le nuove foglioline, il cuore che poi diventerà croccante e dal colore rosso proprio perché si è sviluppato all’interno delle vecchie foglie senza luce e al tepore da loro mantenuto.

Una volta pronto viene prelevato dalle vasche; l’acqua lo appesantisce e aumenta il lavoro di chi lo deve lavorare. Le foglie esterne vengono tolte, la radice viene tagliata e formata e infine il radicchio viene lavato: ed ecco a voi il nostro pregiatissimo radicchio tardivo di Cortellazzo.