Come si vede nella foto un picchio ha ritenuto opportuno apportare alcune modifiche alla casetta pensata per la cinciallegra…
Ma a Pasquetta, in una giornata quasi estiva, abbiamo approfittato del sole e del caldo per passare una bella giornata di festa e condivisione con i ragazzi dell’Associazione Italiana Tutela Salute Mentale, gruppo “La Rondine” di Vittorio Veneto. E con l’occasione ci hanno portato i nidi che hanno costruito per il progetto Biodiversità: le cinciallegre non rimarranno senza un tetto.
Lasciamo la parola al nostro faunista Fabio Dartora che ne ha seguito la realizzazione:
“I nidi artificiali sono stati pensati per l’insediamento della cinciallegra (Parus major), un uccello insettivoro della famiglia dei paridi. La sua statura e la sua biologia la portano ad avere uno spettro alimentare molto vario: è infatti molto vorace e predilige cacciare insetti sia a terra sia su bassi cespugli e chiome di alberi. E’ adatta, quindi, a cacciare tra le coltivazioni che si trovano a stretto contatto con le siepi e integra la sua alimentazione con bacche semi e frutta. Sfrutta molto volentieri i nidi artificiali messi a disposizione,
La struttura del nido artificiale è stata scelta tra gli schemi forniti dal CISNIAR (Centro Italiano Studi Nidi Artificiali) che è sorto nel 1975 quale organizzazione specializzata nella progettazione, sperimentazione, studio, divulgazione dei nidi artificiali in Italia e più in generale, del Birdgardening.
Si è utilizzato il legno di varie essenze legnose: abete per la maggior parte ma anche larice e olmo in base alla disponibilità.
Il foro d’entrata è abbastanza selettivo sulle specie che possono colonizzare il nido ma si presta ad essere particolarmente adatto alle cinciallegra, al codirosso e al torcicollo (un picide di piccole dimensioni specializzato nella cattura di formiche).
I nidi che verranno posizionati saranno monitorati grazie al tetto apribile, per studiare quali specie andranno a colonizzare il nido e il successo riproduttivo della coppia ovvero se la covata andrà a buon fine. Cercheremo poi di capire quante imbeccate porteranno i genitori al nido e potremo così stimare e dimostrare l’utilità di questi splendidi uccelli in una azienda agricola che punta ad essere innovativa, sostenibile e un unico organismo AGRO-AMBIENTALE dove natura e agricoltura convivono in simbiosi.”