I preparati
Sono gli strumenti che l’agricoltura biodinamica utilizza per sostenere e migliorare i processi di crescita e sviluppo delle piante e del terreno. Esistono due tipi di preparati: quelli da spruzzo, come il cornoletame e il cornosilice, e quelli da cumulo derivati da alcune piante officinali, quali l’achillea (identificato per brevità con il numero 502), la camomilla (503), l’ortica (504), la corteccia di quercia (505), il tarassaco (506), la valeriana (507). Questi ultimi vengono aggiunti al cumulo-compost per favorire i corretti processi di maturazione del letame.
Preparato 500
Il preparato 500 è allestito in autunno riempiendo di letame bovino delle corna di vacca da latte. Le corna sono poi sotterrate fino alla primavera successiva; il contenuto, completamente trasformato in humus colloidale, viene mescolato ad acqua tiepida, dinamizzato per un’ora e poi distribuito sul terreno (per un ettaro si usa il contenuto di un corno, circa 100 g su 40 litri di acqua). Il preparato cornoletame agisce positivamente sulla vita del terreno e sull’apparato radicale. Per questo motivo si usa preferibilmente al momento del trapianto delle piantine (che possono anche esservi messe in ammollo prima di essere trapiantate) o subito dopo la semina, ma anche , in generale, nei casi in cui si abbia un terreno povero di sostanza organica.
Preparato 501
Il preparato 501 viene allestito in primavera riempiendo un corno di vacca da latte con cristalli di quarzo macinati. Il corno è quindi sotterrato fino all’autunno, momento in cui il contenuto viene estratto e conservato in un barattolo di vetro al sole. L’azione del preparato cornosilice rafforza gli effetti della luce e del calore sulla pianta al fine di promuoverne una crescita sana. Il cornosilice stimola l’attività di assimilazione e il processo di maturazione, favorendo un’equilibrata formazione di sostanza organica. Il preparato può essere spruzzato sull’apparato fogliare nella quantità indicativa di 4 grammi diluiti in 40 litri di acqua per un ettaro di terreno.
Achillea (502)
I fiori di achillea, raccolti in una giornata di sole, vengono messi a macerare in apposito contenitore nella prima metà dell’estate. In autunno sono sotterrati assieme all’involucro, e dissotterrati la primavera successiva. Grazie al contenuto di zolfo e potassio, le infiorescenze essiccate dell’achillea favoriscono i processi legati a questi due elementi nel suolo e all’interno del cumulo del compost.
Camomilla (503)
I fiori essiccati di camomilla sono interrati all’interno di un involucro dall’inizio dell’autunno alla fine della primavera. Il preparato agisce sui processi regolatori del calcio nella pianta e nel cumulo.
Ortica (504)
Le piante di ortica, raccolte appena prima della fioritura, vengono sotterrate in una scatola di legno nel periodo di San Giovanni (24 giugno). Il preparato rimane nel suolo per un anno, durante il quale si trasforma in una sostanza nera dalla struttura colloidale. Grazie al suo alto contenuto di zolfo, azoto e magnesio, il preparato di ortica ha un’azione positiva sulle parti verdi della pianta. Svolge inoltre una importante azione ordinatrice nei processi di compostaggio nel cumulo.
Quercia (505)
Si utilizza la corteccia finemente tritata della specie Quercus Robur opportunamente macerata e trasformata in una sostanza colloidale. Il processo di macerazione avviene all’interno del cranio di un animale domestico posto in un luogo paludoso, dove scorre regolarmente acqua piovana. Grazie al suo elevato contenuto di calcio, la corteccia di quercia previene molte malattie fungine e contiene l’eccesso dei processi metabolici del compost.
Tarassaco (506)
In primavera i capolini in fiore del tarassaco vengono raccolti e messi all’interno di un apposito involucro che viene sotterrato dall’autunno alla primavera. Il tarassaco viene utilizzato per la sua capacità di instaurare un rapporto equilibrato tra silice e potassio. Questa caratteristica risulta preziosa per stimolare la pianta nei confronti delle azioni cosmiche che ne influenzano positivamente la qualità.
Valeriana (507)
A partire da maggio i fiori vengono raccolti e poi tritati fino ad ottenerne un succo, che si conserva in bottiglie in un luogo fresco e asciutto. Il preparato di valeriana ha un’azione positiva sui processi del fosforo e quindi sui processi di produzione di energia nel metabolismo vegetale.
Fonti Bibliografiche:
- VV., Guida all’Agricoltura Biodinamica, a cura di G. Catellani e K. Bolognesi, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, Milano 2008.
- Steiner R., Impulsi Scientifico Spirituali per il Progresso dell’Agricoltura, Editrice Antroposofica, Milano 2014.